Un circolo vizioso

Amelia, una giovane donna ricca e viziata, figlia di un magnate della stampa, rimane incinta e viene allontanata dalla sua stessa famiglia e dal suo circolo di amici. Attraverso di lei, passando per Mary – una cameriera irlandese che riuscirà a farsi strada negli ambienti dell’alta borghesia –, Tom – un medico perennemente in lotta contro il farraginoso, problematico sistema sanitario nazionale – e un cast formato da giornalisti spietati, aspiranti romanzieri e coppie in crisi, Amanda Craig dipinge un affresco lucido e impietoso dell’Inghilterra degli anni ‘90, costellato di ascese fulminanti e cadute rovinose.

“I romanzieri,” disse Ivo, “rappresentano per gli anni ’90 quello che i cuochi rappresentavano negli anni ’80, i parrucchieri negli anni ’70 e le popstar negli anni ’60.” “Ma davvero. E cioè?” “Semplicemente, capisci, un’espressione dello Zeitgeist. Di fatto i romanzi non li legge più nessuno, ma essere romanzieri è di moda – sempre che tu non debba intrattenere gente. A volte penso,” disse Ivo, gli occhi come diamanti industriali, “che la mia unica virtù sia che sono la sola persona a Londra a non avere la benché minima intenzione di scrivere un romanzo di qualsiasi tipo, mai.” Un ritratto puntuale e ferocemente divertente del mondo dei media, dello sfascio del sistema sanitario pubblico, delle difficoltà che il ceto medio deve affrontare, in Inghilterra come in Europa.

Un’esplosiva istantanea delle rivalità e gelosie che covano tra le figure più in vista del mondo della comunicazione e dell’editoria.

The Independent

Al contempo storia d’amore, ritratto politico, difesa dell’arte della narrazione: un capolavoro.

The Evening Standard

Amelia, una giovane donna ricca e viziata, figlia di un magnate della stampa, rimane incinta e viene allontanata dalla sua stessa famiglia e dal suo circolo di amici. Attraverso di lei, passando per Mary – una cameriera irlandese che riuscirà a farsi strada negli ambienti dell’alta borghesia –, Tom – un medico perennemente in lotta contro il farraginoso, problematico sistema sanitario nazionale – e un cast formato da giornalisti spietati, aspiranti romanzieri e coppie in crisi, Amanda Craig dipinge un affresco lucido e impietoso dell’Inghilterra degli anni ‘90, costellato di ascese fulminanti e cadute rovinose.

“I romanzieri,” disse Ivo, “rappresentano per gli anni ’90 quello che i cuochi rappresentavano negli anni ’80, i parrucchieri negli anni ’70 e le popstar negli anni ’60.” “Ma davvero. E cioè?” “Semplicemente, capisci, un’espressione dello Zeitgeist. Di fatto i romanzi non li legge più nessuno, ma essere romanzieri è di moda – sempre che tu non debba intrattenere gente. A volte penso,” disse Ivo, gli occhi come diamanti industriali, “che la mia unica virtù sia che sono la sola persona a Londra a non avere la benché minima intenzione di scrivere un romanzo di qualsiasi tipo, mai.” Un ritratto puntuale e ferocemente divertente del mondo dei media, dello sfascio del sistema sanitario pubblico, delle difficoltà che il ceto medio deve affrontare, in Inghilterra come in Europa.

Un’esplosiva istantanea delle rivalità e gelosie che covano tra le figure più in vista del mondo della comunicazione e dell’editoria.

The Independent

Al contempo storia d’amore, ritratto politico, difesa dell’arte della narrazione: un capolavoro.

The Evening Standard