Agatha Raisin - L'albero delle streghe
M.C. Beaton
Il brutto tempo non è certo insolito, nei Cotswolds, ma è una nebbia pressoché impenetrabile quella in cui si trovano Rory e Molly Devere, il nuovo vicario e sua moglie, mentre stanno tornando a casa da una cena nel villaggio di Sumpton Harcourt. Poi, d’un tratto, i fari dell’auto illuminano un corpo appeso a un albero contorto: appartiene a Margaret Darby, un’anziana zitella del posto. Agatha Raisin si mette subito a indagare, ma a Sumpton Harcourt tutti sono molto riservati e, sebbene si dicano sconvolti per la fine atroce di quella tranquilla signora, non rivelano molto, neppure quando gli omicidi diventano tre. Agatha comincia a temere per la sua reputazione di detective, e persino per la sua vita, anche perché nel villaggio c’è una congrega di streghe ancora più reticente dai suoi abitanti…
Alla folla sfuggì un gemito quando i due sommozzatori, che erano spariti sotto la superficie dello stagno, riapparvero mentre veniva a galla un corpo con gli occhi spalancati, che si fissarono sui rami neri e spietati dell’albero delle streghe. Agatha passò in rassegna le facce dei paesani che erano lì a guardare. Vide un gruppo di dieci persone ammassate, erano sette donne e tre uomini, e sui loro volti c’era una malsana espressione di gioia repressa. Si trovavano dalla parte opposta dello stagno. Poi da un istante all’altro svanirono. Il vento ululava e i rami dell’albero delle streghe sfregandosi generavano un suono lamentoso.