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Susana Fortes
È lontano, il 12 agosto 1979, anche se è un giorno che rimarrà per sempre nella memoria di As Covas, un villaggio galiziano vicino alla frontiera portoghese. Perché, quel giorno, due ragazzini – i fratelli Hugo e Nico – sono scomparsi, forse annegati nel fiume. E la piccola Blanca, che era con loro, è stata ritrovata da un pescatore dentro una cesta di vimini. In stato di shock, Blanca non ricorda nulla. E le indagini muoiono insieme con la speranza di ritrovare in vita i due ragazzini. Oggi Blanca vive lontana dalla Galizia, a Copenaghen. Eppure, anche dopo venticinque anni, la tragedia di As Covas non ha mai smesso di riecheggiare – oscura e brutale – nella sua anima. Così, quando i cadaveri dei due fratelli vengono ritrovati in un’area archeologica della zona, il richiamo del passato diventa assordante e la costringe a tornare. Ma gli occhi della donna vedono la realtà in modo molto diverso da quelli della bambina: una realtà fatta di trame sotterranee e di comportamenti ambigui, di reticenze e di sensi di colpa. Arrivare alla verità non sarà facile per nessuno degli abitanti di As Covas, e soprattutto per Blanca. Perché ci sono cose che è meglio non sapere. Perché la verità può rendere liberi. Ma può anche uccidere.
"Il fiume era rimasto indietro. Era il buio, la tragedia, ciò che si doveva cancellare. Per quello avevo nuotato controcorrente con tutte le mie forze, avevo resistito alla marea implacabile che aveva trascinato via Nico e Hugo.
E ce l'avevo fatta.
O almeno così credevano tutti."