I ragazzi della Blue Route
Una Mannion
Rabbia. È l’emozione che s’impossessa di Faye e la acceca, la spinge a fermare l’auto sulla corsia d’emergenza e a ordinare alla figlia Ellen di scendere. Poi, ignorando le proteste degli altri figli, Faye riparte. Ellen, dodici anni, rimane sola sul ciglio della strada. E si sta facendo notte.
Dopo qualche ora, la ragazza si presenta a casa, ferita e sotto shock: dopo aver fatto l’autostop, si è gettata dall’auto di un uomo dai capelli lunghi e biondi “come quelli di una Barbie”, che aveva cominciato a molestarla. Ma le sorelle non rivelano nulla di tutto ciò alla madre e si prendono cura di Ellen, cercando di ricondurre tutto alla normalità. Nessuno però immagina che la decisione impulsiva e insensata di Faye cambierà per sempre la vita della famiglia.
Era estate piena ormai. Il cielo era quasi oscurato dalle chiome degli alberi, a parte la traccia di sentiero che riuscivo a vedere là dove gli alberi non arrivavano a toccarsi. Mi era sempre piaciuto guardare quella linea, come un fiume luminoso che potevo seguire, il fatto che la via fosse scritta in cielo. Tutto era lussureggiante e vivo. Avrei dovuto essere felice. Mia madre sarebbe stata via due settimane. Thomas e io saremmo rimasti a casa da soli. Ellen sarebbe stata al sicuro. Invece provavo una sensazione a cui non riuscivo a dare un nome, simile al dolore.